Quella prima volta con una trans - Como Trasgressiva

Quella prima volta con una trans - Como Trasgressiva

Semplicemente Ely, una donna in calore

Mi chiamo Ely e sono una donna come ce ne sono tante. Arrivata a quarant’anni, con un marito e un lavoro, posso dire di essermi tolta molte soddisfazioni anche se tanti sono i sogni rimasti sepolti dentro al cassetto.
Mi ritengo una persona attiva e dinamica che cerca di sfruttare ogni attimo per non lasciarmi dietro nulla di quello che posso vivere, o almeno questo pensavo di me.

Il matrimonio, come tanti, era stato fino a qualche tempo fa abbastanza felice. Alla passione dei primi anni era subentrato quell’amore proprio di una coppia che non aveva avuto grandi preoccupazioni e solamente leggeri screzi ma, nell’ultimo periodo vedevo mio marito assente. Non riuscivo a capire quella sorta di abulia soprattutto sotto il punto di vista del sesso che avevamo sempre praticato con entusiasmo e partecipazione, condividendo momenti di assoluta complicità.
Ma da un periodo era cambiato e pareva poco interessato a fare sesso mentre io, al contrario, sentivo giorno dopo giorno crescere in me, una irrefrenabile voglia di essere scopata in ogni maniera fosse possibile.
Pensai che era quello che molti reputano la crisi che subentra verso i quarant’anni in molti uomini e cercai di stimolarlo evidenziando la mia femminilità.
Quando mi guardavo allo specchio l’immagine che veniva riflessa era quella di una bella donna attraente che aveva conservato un fisico invidiabile. Le tette erano ancora erette e il profilo quasi come quello di una ragazzina e questo mi faceva impazzire. Perché lui non notava che aveva al suo fianco una donna che molti avrebbero fatto carte false per portarsela a letto?

La confessione

Dopo aver atteso pazientemente che quello stato di cose tornasse al suo posto, decisi di affrontare mio marito per comprendere le ragioni per le quali evitava di fare sesso nonostante i miei tentativi.

Avvenne un sabato sera al rientro da una uscita con gli amici dove c’eravamo divertiti ed eravamo su di giri per qualche bicchiere di troppo.

Mi denudai in modo provocante per vedere le sue reazioni che, contrariamente alle mie aspettative, non ci furono. Approfittai dell’occasione e gli chiesi cosa non andava nel nostro rapporto, se si era innamorato di un’altra o se addirittura dedicava le sue voglie ad un’amante.

Con fare mesto mi confessò che si sentiva in colpa e che si era da tempo reso conto che l’eros di un tempo si era smarrito pur rimanendo l’amore di sempre.

Cercai il modo per farlo parlare e dopo una serie di discorsi vuoto a perdere, emerse la verità: voleva fare sesso con una trans. Era divenuto questo il suo chiodo fisso e, al di fuori di questo pensiero, non avvertiva alcuna esigenza di godere con me.

La decisione

Sia per il troppo amore che nutrivo per lui che per vivere una nuova esperienza che forse avrebbe placato il mio desiderio di godere con un bel cazzo, avanzai la proposta che non si aspettata. Gli dissi che per me andava bene fare sesso con lui e con una trans a condizione che non sarei restata a contemplare solamente ma che volevo partecipare attivamente all’incontro. Gli proposi, data l’ora, di cercarne una che fosse stata disponibile a venire a casa nostra e fare sesso senza indugiare altrimenti.

Rimase sorpreso dalla mia reazione e, anche se dubbioso, accettò la sfida e uscì.

Dopo una mezz’ora tornò a casa in compagnia di una stupenda donna dall’aspetto caraibico che si presentò come Vanessa. Alta, capelli lunghi neri con treccine, corpo dalla pelle color luna, truccata senza risultare esagerata, non potei fare a meno di analizzare quel fisico statuario dominato da un seno abbondante e da un culo prominente.

Non ci fu bisogno di alcun preambolo oltre ad un bicchiere di whisky e ci ritrovammo tutti subito sdraiati sul letto.

Mio marito si denudò immediatamente e osservai che il suo cazzo era già in tiro. Vanessa iniziò ad accarezzarlo come se non avesse mai visto un uccello in vita sua, invitandomi a fare altrettanto con lei.

Con la fame di cazzo che avevo mi precipitai su di lei e rimasi sorpresa da quello che aveva in mezzo alle gambe: un enorme uccello lungo ma anche largo che veramente non credevo potesse esistere nella realtà.

Iniziai a succhiarlo intensamente accarezzando le palle ma senza aver l’intenzione di farla venire, cosa che invece avvenne quasi subito. Un incredibile copioso fiotto di sborra quasi mi soffocava mentre mio marito osservava la scena gustando quanto avveniva. Mi chiese se ero contenta e che Vanessa aveva ancora molto altro da offrire. Cambiammo posizioni. Vanessa era stesa sul letto e io mi ero inginocchiata all’altezza del suo viso per farmi leccare la fica ormai bagnatissima che continuava ad eccitarsi. Mio marito, che ancora non era venuto, prese la posizione che avevo io prima e si mise ad osservare quel gigantesco uccello che incominciò a leccare e poi a spompinare come un vero professionista. Stavo godendo come una troia ma volevo essere scopata e mi impalai sul cazzone nero mentre mio marito si apprestava a mettermelo in bocca dove venne.

Raggiunto il mio orgasmo ma ancora non paga, feci prendere il mio posto a mio marito che venne inculato mentre io continuavo a spompinarlo alla grande.

Fu una notte dove tutto e il suo contrario, si verificò con un entusiasmo che non si può descrivere ma che diede il via ad un rapporto ancor più complice con mio marito.

Vota la storia:




Iscriviti alla Newsletter del Sexy Shop e ricevi subito il 15% di sconto sul tuo primo acquisto


Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali come previsto dall'informativa sulla privacy. Per ulteriori informazioni, cliccando qui!

Non ci sono commenti

Per commentare registrati o effettua il login

Accedi
Registrati