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  • Autore: FRAGOLA
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Perversioni al castello Lerner - Como Trasgressiva

al Castello Lerner era una notte fredda e limpida.. le lunghe e nere figure degli abeti e dei pini si stagliavano dalla collina sottostante dell’edificio.. e il paesaggio era avvolto da una fitta area di mistero…
Luise guardò fuori dall’alta finestra della saletta.. dove insieme a lei era riunito un gruppetto di persone dall’aria stanca e infastidita.. Gomes si verso un altro bicchiere di brandy e bevve tutto in un sorso.. nel divano accanto a lui era seduta la bella e nobile Arnina.. figlia maggiore del duca Lerner.. i suoi occhi grigio argento scrutavano il vuoto cn aria assente e visibilmente stanca.. mentre le sensuali labbra rosso porpora erano intente ad assaporare il dolce sapore della nicotina della sua sigaretta.. più in fondo alla stanza il giovane Dake se ne stava in piedi.. nella sua figura longilinea vestita di nero si mimetizzava fra i drappi della parete.. l’orologio segnava ormai le 11 e 35 .. quando Luise sentì che era passato ormai troppo tempo… tutti erano impazienti che il signor Fraser, notaio, arrivasse dall’altra sala.. infatti eccolo precipitarsi.. cn aria affannata e cn il volto rosso..
“bene signori.. scusate per la lunga attesa.. ecco qui le ultime volontà del povero defunto Alfus Lerner.. in data 3 febbraio 1954.. come da sua precisa disposizione egli volle che un quarto dei suoi beni fosse devoluto alla casa orfani di Madre Antonia.. la cui somma equivale a 800 milioni di franchi.. successivamente egli passa a destinare 1.400 milioni di franchi più le terre di Corse alla figlia maggiore Arnina.. mentre al figlio Gomes lascia in eredità tutta la campagna di Nord Cheux più cascina e casolari.. per il preciso valore di 1.450 milioni di franchi..” a quel punto Arnina sbottò furiosa “Signor Fraser e i restanti possedimenti? Dove sono finite le terre di Arnex il castello lì vicino e le azioni in banca?.. non vorrà mica farmi credere che era tutto qua il gruzzolo di quel –Arnina frenò l’impulso di continuare la frase ma si corresse- del mio povero padre!…” E Fraser “Madame Arnina, nn ho ancora finito infatti- il notaio si asciugò la fronte visibilmente a disagio-… suo padre ha espresso chiaramente il volere di lasciare tutto il resto alla nipote Luise.. poiché la madre nonché vostra sorella è deceduta qualche anno addietro.. in pratica ella eredita anche la parte della madre più i beni che vostro padre nn ha esposto nell’asse ereditario in quanto nn ancora esistenti al momento del testamento..” A quelle parole gli occhi furibondi Arnina gettarono uno sguardo agghiacciante sulla giovante Luise.. ancora nn del tutto cosciente di quanto detto.. “Così è stato deciso dal duca.. il mio compito è terminato… a rivederci e buona permanenza nel castello..” “Buona permanenza un corno!” ghignò furiosa Arnina che nel frattempo era tenuta ferma dal fratello Gomes.. decisamente troppo sbronzo per rendersi pienamente conto della situazione.. Luise gettò uno sguardo timido alle persone che la stavano fissando.. incontrò gli occhi cerulei del cugino Dake che la osservavano in un misto di curiosità e divertimento dal fondo della sala… così diede la buonanotte e veloce si precipitò su per le scale del palazzo.. dritta in camera sua… ancora troppo scossa x quello che era accaduto.. si fece un bagno e poi si mise la candida camicia da notte.. quella della madre.. andò a spazzolarsi i lunghi capelli color miele mentre cercava di calmarsi un po’… d’un tratto sentì la porta scricchiolare.. poi pian piano aprirsi.. ebbe un tuffo al cuore quando vide attraverso lo specchio quegli occhi di ghiaccio far capolino dalla porta..
“Dake che ci fai qui?” –chiese turbata la ragazza- “Niente.. solo per venirti a dare la buonanotte cuginetta..” Il ragazzo si avvicinò a lei.. lentamente cn passo felpato.. gli occhi smp fissi su di lei attraverso lo specchio.. Luise fu colpita da un lampo di irrequietudine mista alla curiosità.. tremava sullo sgabello di velluto rosso.. Dake le si avvicinò lentamente.. piano le diede un bacio lungo.. mentre la accarezzava.. le sue dita lisce le accarezzavano il lungo collo bianco… Luise provò spavento ma nn riuscì ad opporsi a quel fare gentile.. Dake era dietro di lei e cn una mano le accarezzava il seno e piano scendeva sempre di più.. la lingua di Dake torturava l’orecchio di Luise.. che nel frattempo era come ipnotizzata.. sentiva calore tra le gambe.. e i suoi muscoli erano tesi.. poi il ragazzo la fece alzare in piedi.. la fece girare su se stessa faccia a faccia.. poi la baciò.. piano.. furente.. dolcemente.. poi ancora intensamente.. Luise era sopraffatta dal desiderio.. fremeva di passione.. era calda.. e voleva che quel ragazzo nn finisse mai di toccarla… così Dake la fece stendere sul letto.. mentre si spogliava.. Luise restò un attimo ad ammirare il corpo flessuoso di quel giovante.. alto e snello.. muscoli asciutti.. avvolti da un velluto bianco.. le sue labbra carnose e i suoi occhi di ghiaccio la spogliavano di ogni pudore.. Luise avvertì un fremito di piacere nel notare che il membro che stava fra le gambe del ragazzo era piacevolmente grande e bello alla vista.. Dake in silenzio le sfilò la camicia.. lasciandola nuda.. i piccoli seni della ragazza era tondi e sodi.. cn due chiodini al posto dei capezzoli.. le sue gambe color latte erano magre e lunghe.. e più in su una fetta di desiderio eccitò gli occhi di Dake.. quella figa bella e curata.. i riccioli scuri che facevano capolino da quelle gambe… il membro di Dake era in estasi.. Luise venne girata e messa a cosce larghe mentre da dietro Dake le stava torturando quella figa pelosa.. e cn la lingua la stimolava.. era ormai un bagno di piacere.. Luise gemeva piano.. soffocava i lamenti… mentre le dita di Dake masturbavano quella fighetta bagnata… poi ella si voltò.. e smaniosa afferrò il cazzo di Dake che era ormai gonfio e ritto.. prese a massaggiarlo.. lo leccò avida.. e lo spompinò ingorda.. Dake gemeva.. Luise stava per farlo venire quando il ragazzo la fermò… nn era ancora il momento… Dake la fece voltare un’altra volta e le allargò le cosce.. voleva farla venire… cn la lingua le massaggiava il grilletto gonfio mentre cn due dita la masturbava furioso.. Luise era al limite.. ma ci vollero quattro dita per farle toccare l’apice.. Dake però nn era ancora soddisfatto.. quella troietta doveva pagare per quello che aveva fatto.. ma nn poteva rischiare di sborrarle la figa.. era pur sempre sua cugina e un incesto era l’ultima cosa che voleva fare.. così per niente demoralizzato la girò e le aprì le natiche morbide come il burro.. lei ebbe un fremito di piacere quando avvertì quel dito che la stava perforando.. era eccitatissima.. e la sua figa era allagata di umori.. Dake ne colse un po’ cn le dita e li spalmò sull’ano della ragazza.. ammorbidì il culetto stretto e dovette tapparle la bocca quando cn quel grosso cazzo le trapanò il culo.. Luise urlò di dolore.. aveva gli occhi lucidi.. ma pian piano stava sentendo anche un piacere particolare.. Dake cominciò a pomparla.. ma lei piangeva di dolore.. si tappava la bocca cn il cuscino mentre il cugino le stava spaccando il suo culetto vergine.. “ah.. ah… mmm… ah… ahhh…” così cominciò a masturbarsi la figa fradicia x provare un po’ di piacere e per attenuare il dolore.. Dake pompava sempre più forte e spingeva furioso in quel culo rosso e dilatato.. Luise stava sentendo dolore ma stava anche godendo.. urlava soffocata e le sue tette ballavano a ritmo di cazzo… poi improvvisamente un’ondata di sperma caldo le invase lo sfintere.. “ti piace troietta nn è vero? mmm… si…” Luise si accasciò sul letto sfinita mentre Dake usciva il cazzo dal culo della cugina sfondata.. era stata veramente una scopata cn i fiocchi.. “Finalmente ti ho sfondato bella mia… quanto tempo era che volevo farti godere sulla mia verga… mmm sei davvero come ti immaginavo.. una cagna da monta.. se vuoi domani lo rifacciamo così ti faccio assaggiare un altro po’ del mio cazzo..” ma Luise riuscì a dire solo “Ah…” Dake si ripulì e si rivestì, poi uscì dalla stanza in silenzio lasciando Luise sul letto.. nuda e cn il culo sborrato…

Furono le luci del mattino a svegliare Luise da quel sonno profondo e nello stesso tempo irrequieto.. rimase ancora un attimo cn gli occhi chiusi.. mentre cercava di far mente locale su quello che sentiva ancora addosso.. a pancia in giù.. infreddolita.. si domandò se quello che era successo la notte precendente fosse stato un sogno.. stava quasi per crederci ma un lieve dolore allo sfintere la distolse da quella convinzione… no.. era successo davvero.. suo cugino Dake la aveva fatta gridare quella notte.. era stato un maniaco.. o forse un fascio di passione? … è pur vero che l’aveva fatta godere come una cagnetta.. e qst la giovane Luise nn poteva negarselo.. si alzò.. ancora nuda.. e cn la pelle d’oca si infilò nella vasca da bagno.. sentiva il culo dolorante.. ma quella sensazione di “sverginamento” le piaceva.. la eccitava.. veloce si lavò e si truccò.. erano ormai le 8 passate e la colazione doveva già essere in tavola.. indossò il suo completo azzurro e scese svelta le scale che portavano alla sala grande.. imboccò il corridoio sulla sinistra e silenziosa raggiunse la sala da pranzo.. Sua zia Arnina, Dake e lo zio Gomes stavano seduti al grande tavolo imbandito di cornetti e caffè fumante… Arnina fumava nervosa assorta nei suoi pensieri mentre Gomes chiacchierava cn il giovane nipote mentre sfogliava distrattamente un quotidiano.. Luise si sedette senza guardare in faccia il cugino mentre ovviamente salutò gentile gli zii.. che nn contraccambiarono molto calorosamente.. prese una tazza, stava x versarsi un po’ di caffè ma subito dietro di lei si materializzò una cameriera (fino ad allora mai incontrata x la casa) che si prodigò di verificare se il caffè era caldo dopodiché ne versò una buona dose alla ragazza raccomandandole di assaggiare i cornetti fumanti davanti a lei.. Luise sorseggiò il suo caffè che le parve esageratamente bollente e scambiò due parole cn la zia Arnina.. notò che il suo vestiario era decisamente inappropriato alla circostanza.. indossava un lungo vestito color porpora.. i seni molto prosperosi si affacciavano dalla scollatura pronunciata.. gli orecchini vistosi impreziosivano il suo apparire.. e i capelli color mogano erano raccolti in parte da un tupè molto articolato.. emanava un profumo mielato misto alla sigaretta e ad un sapore speziato.. decisamente intenso.. era di pessimo umore quella mattina.. tesa e nervosa.. ma il suo fascino allagava la stanza.. persino il fratello Gomes la guardava cn uno sguardo decisamente inopportuno.. “Allora… avete dormito bene stanotte? io da urlo..” si intromise il giovane Dake.. nessuno rispose completamente.. Luise si limitò timidamente ad un “…mm eh.. si.. abbastanza” e subito rifugiò il suo sguardo nella tazza di caffè che teneva fra le mani.. Arnina si alzò infastidita e chiamò la cameriera “Signora Collins noi andiamo le dispiacerebbe porgermi il soprabito?” Gomes di riflesso si alzò e si ricompose.. “Ragazzi io e zia Arnina dobbiamo andare in città per sbrigare delle commissioni dal signor Fraser in merito al testamento.. nn torneremo prima di mezzogiorno.. perciò fate i bravi.. se avete qualche richiesta rivolgetevi alla signora Collins.. vi raccomando.. a più tardi..” Luise e Dake annuirono.. nn troppo convinti delle loro affermazioni.. così i due si allontanarono silenziosi dalla sala verso il salone grande e l’uscita… Luise bevve l’ultimo sorso di caffè.. silenziosa si alzò e senza rivolgere sguardo a Dake si affrettò a lasciare quella stanza anche lei.. prendendo dal corridoio secondario per poi girare a destra verso le scale che conducevano al giardino.. ma si sentì prendere per un braccio.. “Luise.. Luise.. che fai? Scappi da me? scappi da tuo cugino? dai vieni cn me.. voglio mostrarti una cosa…” Luise agitata tentò di divincolarsi da quella stretta.. nn poteva urlare.. nn avrebbe avuto una spiegazione logica da dare alla signora Collins.. così mesta seguì Dake su per le scale della sala grande.. buia e silenziosa.. i ragazzi arrivarono davanti una porta intarsiata di ottone e bronzo.. Dake la aprì.. A Luise ci vollero alcuni istanti per abituarsi alla scarsa luce della stanza.. che sapeva di chiuso.. nn appena i suoi occhi si abituarono all’oscurità notò che la stanza era di media grandezza.. piuttosto lussuosa.. e cn un’alta scaffalatura ricolma di libri e oggetti di bronzo.. al centro un enorme tappeto che quasi ricopriva l’intero pavimento.. e a destra una scrivania.. ma quello che la sconvolse fu quello che vide alla sua sinistra.. un letto a baldacchino.. tutto in mogano e cn lenzuola rosso scuro.. e drappi dello stesso colore sulle colonne agli angoli.. un tuffo al cuore prima che Dake alle sue spalle fermò la porta a chiave.. e la afferrò tappandole la bocca.. “Qui nn puoi gridare.. nn ti sentirebbe nessuno.. le cucine dei camerieri sono nell’ala est del palazzo.. sei mia…” Luise roteava gli occhi agitata… quando Dake la spinse verso il letto.. prima di lasciarla avvicinò la sua bocca al suo collo.. da dietro le leccava l’orecchio mentre cn una mano le palpava il culo..
Luise gemeva in un misto di rabbia e desiderio.. Dake la gettò sul letto.. “Cosa vuoi farmi? non ne hai avuto abbastanza ieri notte?” – gemette Luise
“mia cara Luise.. ieri mi sn vietato di possederti completamente in quanto cmq sia tu resti pur sempre mia cugina.. ma nn ero abbastanza soddisfatto.. lo capisci vero?” – “No nn lo capisco affatto.. mi hai spaccato il culo in due e nn sei ancora soddisfatto?” – “Luise.. Luise.. mia piccola ingenua Luise.. è vero ti ho riempita di sborra.. ma nn ti ho fatto gridare abbastanza.. la tua figa è ancora stretta.. e voglio spaccartela … perché lo so che ti piacerebbe.. ieri mi hai spompinato come una vera zoccola..”
Luise nn ebbe il tempo di replicare perché la sua bocca venne invasa da un cazzo duro come il marmo.. Dake cn la patta sfibbiata davanti a lei la guardava pompare il suo cazzo.. sapeva che quella ragazza era una troia dentro.. e voleva provarlo prima a lui stesso e poi anche a lei…
Luise si sentiva bollire la figa mentre cn la lingua assaporava quel bastone caldo.. e cn le labbra lo contornava mentre cn le mani lo segava.. gli occhi mezzi chiusi le lasciavano intravedere quelle palle rosa davanti a lei.. gliele palpeggiò per bene mentre spompinava quel cazzone.. in fondo era vero.. le piaceva fare qst cose.. si sentiva troia e dannata.. aveva la figa in fiamme.. Dake si accorse che anche lei voleva godere e felice la prese e la spogliò.. quelle tettine rotonde lo eccitavano da matti e quasi venne quando vide che la troia nn portava le mutandine sotto la gonna.. subito le cacciò due dita dentro quel lago caldo.. Luise si sentiva in fiamme e d’istinto si mise a pecorina.. lasciando il suo morbido culo alla mercé del ragazzo che nn aspettò un secondo per leccarle il buco del culo e masturbarla cn le dita.. Luise voleva di più… stava x esplodere.. sentiva la lingua del ragazzo leccarle il culo.. e le dita trapanarle la figa fradicia… ormai stava gemendo.. strizzava gli occhi di piacere.. e si toccava le tette.. Dake decise che quella mattina la troietta doveva essere punita e riempita in tutti i buchi.. così sfoderò il suo enorme cazzo.. e glielo piantò dritto nella figa.. Luise a quella sfondata urlò.. sentì il ventre pieno.. e il culo stretto.. ma presto si abituò a quella grossa verga dentro di lei.. Dake le prese i fianchi e cominciò a pomparla cn forza.. mentre Luise urlava ad ogni colpo.. e ad ogni urlo gemeva di più.. sempre più presa.. sempre più affamata.. ogni tanto si girava x incontrare gli occhi gelidi del cugino che ogni volta la guardavano cn aria sempre più demoniaca.. Luise cominciò a spingere anche lei x assecondare l’amplesso.. la sua figa era spaccata in due e malgrado il dolore ormai era una bella sensazione.. sentiva il culo rosso e caldo.. e aveva ancora voglia che glielo leccasse.. ma in quella posizione nn era possibile.. allora pregò il cugino di infilarle un dito nel culo.. anche due.. e farla godere di più.. Dake nn si fece pregare due volte.. prese a masturbarle il culo cn uno due poi tre dita fino a quando sentì il cazzo invaso dagli umori di Luise.. stava x venire anche lui.. così prima di sborrarle in figa uscì di colpo e glielo piantò dritto nel culo… Luise urlò un’altra volta.. ma stavolta di piacere.. e più abituata cominciò a ballare sulla verga di Dake.. il ragazzo per nn farle perdere la libidine nella figa le masturbava il grilletto “Sei una troia.. ti piace eh? ti piace nel culo vero? lo sapevo.. sei proprio una gran zoccola… cm mia madre.. quell’altra porca.. è di famiglia.. se ci vedesse adesso si unirebbe.. tel’assicuro..” Luise mentre godeva restò interdetta dalle parole affannate del ragazzo “Cosa hai detto? tua madre? ma che stai dicendo??” ma Dake le tappò la bocca cn un dito.. “Lecca troia… lecca che ti piace il sapore della tua figa..”
poi d’un tratto il culo di Luise traboccò di sperma caldo.. Luise tremò e gemette bagnandosi ancora… Dake spingeva ormai vittima degli spasmi orgasmici… il suo cazzo entrava e usciva dal culo di Luise ora cn più lentezza.. mentre lo sfintere della ragazza era invaso da sborra bollente..
Dake uscì dal culo di Luise che sfinita si accasciò sul letto.. si asciugò nelle lenzuola e si distese accanto a lei.. “è stata proprio una bella scopata.. adesso si che sn soddisfatto di te.. sei una vera troiona.. hai un culo come il burro.. ti sborrerei continuamente..” Luise ancora affannata e tremante diede un bacio sulla bocca di Dake e poi chiuse gli occhi sfinita…

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25/04/2007 18:24

Benito

Ecco perchè l'Italia va male! siete diventati una banda di ricchioni rotti nel culo! presto farete anche le marchette agli arabi, ai cinesi, ai negri già le fate..... che schifo! uomini di merda!

18/04/2007 18:46

FABIETTA

è la solita storia: hai rivisto uno di quei filmetti di serie B anni '70, ti sei tirato una sega e poi rompi i coglioni a noi! ma va a cagà deficiente

15/04/2007 15:13

JOHN

Rivendico lo IUS PRIMAE NOCTIS (parafrasando vuol dire che rivendico il diritto a scrivere il primo commento). Ora non ho tempo di leggere la pappardella, ma lo farò piu' avanti con molta attenzione. JOHN

05/05/2007 17:27

richi

MA SITI GAY????????

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