IL TESTAMENTO DEL PORCO - prima parte - Monaco (Germania) - Como Trasgressiva

IL TESTAMENTO DEL PORCO - prima parte - Monaco (Germania) - Como Trasgressiva

Pausa di relax. Ho posato il bicchiere di vino rosso sul comodino e mi sono sdraiata sul letto, vestita solo con una vestaglia di raso bianco che mi solleticava delicatamente la pelle e induriva i miei capezzoli che, in rilievo, sembravano chiodi. La vestaglia era sottile e modellata, con una larga scollatura che faceva risaltare ancora di più miei grossi seni.
Era una notte calda di luglio. L'atmosfera era erotica e puzzava di sesso e di maschio. Del resto ho sempre avuto un certo appetito per gli uomini anzi direi un particolare appetito per gli uomini ricchi.
Pochi minuti prima di versare un altro bicchiere di vino, ero tra le braccia di Vito, un imprenditore italiano che ha aperto due ristoranti in Germania due anni fa. Dopo un intenso gioco di sesso, adesso stava seduto nella vasca da bagno e parlava al telefonino. Statura bassa, cicciottello, sorrideva sempre ed era completamente calvo. Aveva poco più di 50 anni e veniva dalla Calabria. In Italia era conosciuto da tutti, proprietario di non so quanti ristoranti e presidente di varie associazioni. Un uomo forte col denaro, perché col denaro anche i maiali diventano belli e seducenti.
Era la seconda o terza volta che ci incontravamo nell'ultimo mese. Si è presentato con eleganza, ha chiesto di entrare e poi si è trovato subito a suo agio. Dai movimenti, ho capito che era stata una giornata pesante per lui. Nessun convenevole, dopo il primo bicchiere di vino, mi ha baciato con passione sul collo e molto più giù, alitando il suo respiro pesante sulle mie tette e aprendo con decisione la vestaglia per toccare la vagina.
Mentre si toglieva i vestiti, ha borbottato qualcosa in un tedesco maccheronico. Ho capito la frase soltanto perchè anche i miei genitori sono italiani.
- Tutt'a mia... tradituri e fetusi... tutt'a mia!
Poi mi ha aperto le ginocchia e ha cominciato a baciarmi il ventre e l'ombelico, passando alla linguaccia e disegnando piccoli cerchi con la lingua attorno alla clitoride. Ovviamente,, io sospiravo e gli permettevo di fare ciò che voleva.

CONTINUA

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